Restaurare un Ciao Piaggio approccio al progetto (Si, Può, Fare)

Autore: Andrea Monaca  | 18 March 2023

Ma, se ti dico “il motorino Ciao della Piaggio”, hai qualche ricordo? Sai di cosa si tratta? Il Piaggio Ciao è stato uno dei ciclomotori, simbolo delle generazione da fine anni 60, uno dei più venduti, tra i ciclomotori, in Italia. Fu prodotto dalla Piaggio dal 1967 al 2006. Progettato e realizzato in Italia, un puro vanto italiano. Il “Ciao” è spiccato per la sua semplicità ed essenzialità meccanica: un motore a cilindro orizzontale da 49,77cm³ a due tempi funzionante con Miscela olio-benzina al 2%; carburatore Dell'Orto SHA 12/10; raffreddamento ad aria forzata sul cilindro per mezzo di una ventola ricavata con alette di fusione sul volano magnete. La testa è esposta al flusso d'aria naturale. L'avviamento avviene tramite pedali dapprima molto simili a quelli di una bicicletta, i pedali azionano con un giro di catena la ruota posteriore, che a sua volta trasmette il movimento al motore attraverso la cinghia di trasmissione. La sua struttura è composta da un telaio semplice in lamiera d'acciaio, le cui forme richiamavano le biciclette da passeggio e al cui interno era ricavato anche il serbatoio del carburante (circa 3 litri di capacità). E poi, “ciliegina sulla torta”, se rimanevi senza carburante, nessun problema, potevi attivare la procedura di continuità operativa, azionamento modalità bicicletta e pedalare fino al primo punto di rifornimento. Doverosa la presentazione di questo mezzo, che è stato un simbolo della storia d’Italia e che oggi ancora raccoglie attorno a sé tanti appassionati, come me, i quali, avendo qualche “reminiscenza” del loro passato, si dilettano e divertono a circolare e giocare con un “Ciao”.

Restaurare un Ciao Piaggio approccio al progetto

Il mio riavvicinamento al “Ciao” è avvenuto nel marzo 2020, quando navigando su Internet in una domenica di lockdown, mi sono imbattuto in un’offerta di vendita di un Ciao Piaggio del 1973. L’annuncio riportava: in disuso da circa 10 anni, non funzionante, ma in buone condizioni, da restaurare, libretto disponibile, da reimmatricolare.

Si sono riattivati ricordi della mia adolescenza. Potevo immaginarmi all’età di 48 anni in sella su un Ciao Piaggio, per le vie di Monza? Forse sì!

Bene, perché non provarci? Forse è da rottamare, andrebbe restaurato? Ma cosa ci faccio poi? Ma anche no, ho poco tempo libero, mia moglie cosa ne penserebbe? E i miei figli? Sarei capace? Non sono un meccanico né un carrozziere, né un verniciatore!

Ho pensato per qualche giorno e dopo alcuni momenti di brainstorming fatti con me medesimo, nel tragitto casa lavoro e lavoro casa, per alienarmi dal traffico intenso, mi sono deciso, ho valutato che, forse, avrei potuto farcela. Come in un libro-game mi ero immaginato due possibili finali:

  • Obiettivo, restaurarlo, in originale. Lo immaginavo già, e immaginavo me stesso, in una domenica di sole per le vie della città. Se lo faccio, lo voglio fare bene!
  • Se mi dovessi rendere conto che non è possibile, piano alternativo, rivenderlo, recuperando l’investimento di acquisto. Ma avrei difficilmente accettato la disfatta!

Ho acquistato il motorino dal suo unico proprietario, un gentile e cordiale signore di circa 70 anni, alla modica cifra di 150,00 €.

Restaurare un Ciao Piaggio approccio al progetto

L’ho portato a casa, caricandolo in auto, “ebbene sì! In auto, grazie ai sedili ribattibili”. Sono riuscito, adagiandolo disteso in orizzontale su di un lato, caricarlo nell’area posteriore dell’abitacolo dell’automobile. Scaricato e parcheggiato in box con il valido aiuto di mia moglie “Santa sempre!”, scettica di questa mia iniziativa. In questa occasione, ho avuto la netta consapevolezza che nulla poteva essere lasciato incompiuto e da lì è cominciato il progetto.

In quei giorni, mio figlio, Alberto di 6 anni, aveva insistito per vedere un mio vecchio DVD, Frankenstein Junior (Young Frankenstein) è un film del 1974 diretto da Mel Brooks, con l’attore Gene Wilder nei panni del dottor Frederick Frankenstein. Dal film, durante la nostra classica chiacchierata post visione, ci è venuto quasi naturale/spontaneo coniare in famiglia, il nome al progetto: “Si, Può, Fare”, o meglio “Ciao, Si, Può, Fare”, dalla celebre frase del Film, quando il dottor Frankenstein ottiene il risultato di riportare in vita un essere umano deceduto.

Bene! Ero riuscito a coinvolgere tutta la famiglia. C'era chi ironizzava, chi proponeva soluzioni, chi faceva domande su domande. Tutti avevano preso questa iniziativa, come un gioco, io ero l'unico che ci credeva davvero. Ero carico, entusiasta, gasato, eccitato, emozionato, ma, da dove iniziamo adesso? Help Me!

Avvio

Da dove comincio? Questa era una domanda frequente, avevo qualche idea vaga ma volevo evitare di fare errori e dover abbandonare. Il web mi è venuto in soccorso. Attraverso una serie di ricerche ho scoperto che “YouTube” mi poteva fornire una gamma completa di video tutorial. Mi si è aperto un mondo, e ho scoperto che tra i giovani youtuber, tanti, ma veramente tanti, erano, pur la loro giovane età appassionati come me di un ciclomotore che non faceva parte della loro generazione, bensì dei loro genitori. YouTube era “stracolma” di video tutorial e canali a tema, dal restauratore di base ed essenziale, all’esperto di dettagli e peculiarità specifiche. Da lì, ho cominciato una selezione di video, basandomi su un criterio di raccolta e sequenza, secondo un percorso che sarebbe stato l’intero ciclo di lavoro, dallo smontaggio al rimontaggio, test e collaudo.

La raccolta video, mi ha tenuto attaccato al monitor per diverse settimane alla sera. Ho trovato contenuti diversificati, ricercando per argomenti (smontaggio ciao, montaggio ciao, smontaggio e montaggio blocco motore, ruote anteriore e posteriore, freni, ecc.). Ho organizzato tali video secondo sette macro-blocchi principali: smontaggio e censimento dei pezzi smontati, rimessaggio / restauro dei componenti, blocco motore, ruote e trasmissione, verniciatura, rimontaggio, collaudo e rodaggio. Devo ammettere che questa fase è stata molto divertente e interessante, in primis, perché chi monta i video li costruisce in modo da rendere la lezione interessante e con momenti simpatici/divertenti, anche evidenziando i loro errori, consigliando allo stesso tempo, gli approcci per come non ripeterli, in sostanza una buona base di Lesson Learned. Le mie fonti principali, i miei Trainer, sono stati due, che gestiscono i rispettivi canali: https://www.youtube.com/c/AndreaVespista e https://www.youtube.com/@THEGREATMIRELIO

In questa fase, ho altresì definito l’area all’interno della quale realizzare l’impresa. “Serviva uno spazio all’interno del quale lavorare, in confort, sicurezza e agilità di manovra”. Non avendo spazio a disposizione in casa, ho optato per il box auto, consapevole di dover rinunciare al rimessaggio auto per un certo periodo di tempo.

Le attrezzature, gli strumenti gli arnesi?” Dai video, ho preso atto delle attrezzature di base necessarie, delle quali ero già provvisto, ma occorreva acquistare degli attrezzi indispensabili ed essenziali, senza i quali non sarei riuscito ad effettuare determinate operazioni, quali: estrattore, scalda carter, chiave dinamometrica, ecc.

Studio fatto! materiale pronto! schema procedurale inquadrato! passiamo alla pianificazione.

Pianificazione

La pianificazione è stata guidata da un obiettivo di “due date”, diversamente da un comune progetto/iniziativa, io ero lo sponsor e dovevo essere io a definire una due date. “Come definisco la data fine progetto? Come trovo la due date?” Devo ispirarmi e quindi mi pongo questa domanda: “ci sarà un evento per appassionati del Ciao Piaggio in Italia, magari in primavera o in estate?” Ci sarà un’associazione, un club, un raduno di centauri del Ciao, dalle mie parti? Dalla solita ricerca su Google, ho individuato, un Club Ciao Piaggio a Monza (la città nella quale vivo), un Ciao Club Italia (https://ciaoclubitalia.it/), il quale, quest’ultimo, in data 29 maggio 2022 avrebbe organizzato il raduno Ciao Piaggio Italia (unico raduno Nazionale in Italia) al Lido di Venezia. Da questa ulteriore ricerca sono emersi due nuovi elementi: primo, attraverso il Ciao Club di Monza, avrei potuto aggregarmi ad altri appassionati, conoscere nuove persone, condividere il mio progetto, avere pareri, confronti, consigli da esperti; secondo, avevo trovato una data di due date del progetto, il Ciao doveva essere pronto prima del 22 maggio 2022, per inaugurare e festeggiare partecipando anche io, con lui, al raduno Nazionale c/o il Lido di Venezia.

Il Planning l’ho basato con un approccio ibrido, a volte fortemente tendente all’Agile. Ogni fase, pure se programmata di sottofasi e tempi ha avuto spesso delle rivisitazioni, di rewind, facendomi passare all’Agile.

Fase 1: Smontaggio.

Fase 2: rimessaggio dei componenti recuperabili e ricerca di quelli non recuperabili.

Fase 3: rimontaggio, diviso a sua volta in tre sottofasi: montaggio motore e collaudo sul banco, montaggio scocca e componenti di carrozzeria, ruote e sistemi frenanti.

Fase 4: collaudo e verifica su strada.

Fase 6: messa su strada (re immatricolazione e assicurazione) per essere a norma.

Senza trascurare il budget, ero consapevole che oltre alla cifra di acquisto iniziale avrei dovuto mettere mani al portafoglio, ma senza eccedere, ho valutato il budget entro il quale sarei dovuto stare e monitorare. Dall’esperienza avuta dai video tutorial, ho deciso di stanziare un budget di 500 €., da utilizzare per acquisto di parti non ripristinabili e/o attrezzature e materi prime di base.

Esecuzione

I lavori, al netto della fase di studio (Avvio) sono ufficialmente iniziati nel maggio 2020. Ho dedicato le ore libere del fine settimana, mediamente 3/4 ore. E’ stata una fase particolare, durante la quale spesso, ho dovuto interrompere l’effettiva operatività sul Ciao, per predisporre quegli elementi che temporaneamente mi bloccavano o rallentavano sull’avanzamento, per farvi alcuni esempi, mi sono reso conto che per lavorare in modo comodo e preciso, occorreva avere un banco da lavoro, quindi mi sono adoperato per realizzarlo, le luci del box erano poco efficienti, mi sono attrezzato con dei faretti direzionali, occorrevano altri utensili, specifici, che mancavano dal mio set standard, ecc., diciamo che in generale, trattandosi della prima volta, ogni azione, pur seguendo le istruzioni acquisite e collezionate dalla fase di avvio, determinavano una scoperta e quindi la necessità di avere elementi essenziali per il buon esito dell’azione. Diciamo che in generale “Amazon”, “Guido Moto” e “Moto Vintage”, tutti portali di eCommerce dove ho trovato diverse parti di ricambio, mi sono stati molto utili, non nascondo che ho dovuto progressivamente controllare il budget e rivedere i costi basandomi sul principio dell’essenziale, rinunciando ad elementi che sapevo già rappresentare il superfluo.

L’essermi avvicinato anche alle persone del Ciao Club di Monza, che man mano diventavano nuovi Amici, mi ha sempre permesso di confrontarmi sui vari problemi che di volta in volta ho incontrato, tale elemento mi è stato parecchio di aiuto e di incentivo a non mollare, in particolare l’laddove il video tutorial non bastava.

Passavano i fine settimana, prendevo coscienza e consapevolezza di come affrontare ogni ambito della fase di esecuzione dei lavori, è qui che il progetto ha avuto tanto di Agile. La domenica diventava un momento di chiusura dello sprint, programmando il fine settimana successivo e definendo rispetto a cosa non era andato bene, una retrospettiva, per come riaffrontarlo nel fine settimana successivo. Tale metodo mi ha aiutato, dandomi anche la consapevolezza, che nulla poteva essere lasciato al caso e dovevo curare al meglio l’operatività.

Arrivavano nuove idee di esecuzione, è tra le tante, un’idea determinante, personalizzarlo, declinando dall’assetto di base delle varianti che lo avrebbero reso unico. Qualcuno poi mi ha detto: “te lo sei fatto tamarro”. Ho trasformato completamente la parte posteriore, le ruote standard sono diventate ruote da cross, ho convertito l’accensione, da pedali, a “strappo”, utilizzando quella delle moto seghe a scoppio, ho introdotto una serie di varianti al blocco motore per amplificare le sue prestazioni, tutti interventi ad hoc, che pur mantenendo la sua integrità hanno progressivamente dato una nuova forma.

Progressivamente il Ciao ha acquisito una sua anima, una sua identità, gli ho dato un nome, ispirato da un grande pilota di formula uno, italiano, degli anni 80, “Michele Alboreto”, l’ho chiamato Albo. Mi ricordava quando stavo davanti al televisore le domeniche a vedere i gran premi di formula uno con mio padre, e insieme tifavamo Alboreto.

Monitoraggio e Controllo

Tra tutte le attività che ho svolto, quelle più complesse e impegnative sono state: la sverniciatura totale e verniciatura, il montaggio delle molle degli ammortizzatori anteriori, il riposizionamento del pistone all’interno del gruppo termico, il rimontaggio del cavalletto. Il mio Box Auto era diventato un’officina meccanica, gli inquilini del palazzo erano sempre curiosi di verificare l’andamento e tutti sapevano dell’esistenza del mio progetto. Il fascino di questa fase è stato quello di vedere che Albo man mano “Sprint dopo Sprint”, riacquistava la sua identità, la sua forma, vita. Tutto doveva essere fatto con la dovuta calma, senza fretta, e con un buon livello di concentrazione. Una sequenza di fasi, non parallelizzabili né invertibili, senza la giusta sequenza, avrei innescato una dinamica di impedimento su una o più fasi di montaggio.

Arrivai a quella domenica era ormai arrivata sera, il monetaggio era completato e avrei voluto o potuto provare l’avvio, ma mi fermai, li scatto il terrore e la classica domanda, “e se non parte?” Sapevo, che avrei dovuto in sequenza inversa smontare e verificare, alla ricerca del “bug” da assoggettare a fixing. Passai quella settimana, pensando continuamente al rimontaggio, ripassando le azioni fatte per essere certo che non mi fossi dimenticato nulla, attendevo con ansia l’arrivo del fine settimana.

Chiusura

La prima accensione di Albo, è stato come quando mi sono preparato la mattina del mio matrimonio, prima di andare in chiesa per la cerimonia o quando sono nati i miei figli. Tutto doveva essere curato nei minimi particolari. Il carburante? “fondamentale naturalmente!”. La preparazione della miscela va fatta manualmente, da benzina verde standard, si deve aggiungere olio per motori a 2 tempi, 1 litro di benzina + 20 ml di olio. Per Aldo ho scelto uno dei migliori oli, 100% sintetico, non sporca il motore e non lascia residui sul pistone, volevo a tutti i costi trattarlo bene.

11 Dicembre 2021 prima accensione, circa 73 fine settimana di implementazione, costi complessivi 700,00 Euro.

La prima accensione di Albo. Avevo un tremore alle mani, bocca asciutta, la prima accensione è stata una sequenza di operazioni definite, dopo qualche tentativo a vuoto, Albo è nato, ha fatto sentire il suo rombo, il suo sound, ha preso la sua nuova vita ed io, nella solitudine del mio box, ho esclamato: si, può, fare! Si, proprio così, c’eravamo riusciti. Ho fatto la mia prima uscita, in strada, la mattina del 1° gennaio 2022, alle 09:00 sono andato, con Albo, a fare colazione in centro a Monza, non nascondo che in me c’era un po' di vergogna, come quella di un ragazzino, ma Albo ha attirato l’attenzione di tutte quelle persone che come me alle 09:00 del 1° gennaio erano già attive per le strade di Monza, il primo complimento è arrivato da un signore anziano che è rimasto a fissarlo per qualche minuto. Ero orgoglioso del lavoro fatto.

Le settimane successive, sono state di brevi uscite su strada, utili per comprendere il completo funzionamento su strada e intervenire con piccole sistemazioni. Mi sono anche dedicato all’immatricolazione, fase complessa, in quanto la burocrazia non sempre rende le cose facili e lineari, ma alla fine anche questa fase è stata superata con successo.

Il 6 gennaio 2022, sono andato con Albo ad un raduno di centauri per la Befana benefica, ero l’unico in Ciao Piaggio, anche li Albo ha fatto una gran figura per la sua originalità. Ogni messa in strada, ogni uscita, mi ha permesso di conoscerlo e ha fatto emergere interventi o miglioria da attuare.

Restaurare un Ciao Piaggio approccio al progetto

Il 29 maggio 2022 siamo andati, con tutti i ragazzi del Ciao Club di Monza al raduno Ciao Piaggio Italia al Lido di Venezia (https://ciaoclubitalia.it/archivio-immagini/immagini-2022/). Non dimenticherò mai quando ho percorso Via Libertà per arrivare a Venezia e da lì prendere il traghetto che ci avrebbe portati al Lido, in quel tragitto, tra forti raffiche di vento che ci spostavano dalla normale traiettoria di marcia, io chinavo leggermente il capo, per guardare Albo, sorridevo di gioia e ripercorso l’avventura, che ci aveva portati, insieme, lì.

Tutti possiamo fare accedere le cose, credendo in noi stessi negli altri e nella volontà di metterci sempre in gioco.